Porta palazzo non ha niente a che fare con Torino, non è Italia, né tantomeno Europa. Porta Palazzo non è nemmeno un quartiere, né una circoscrizione.
Porta
Palazzo è un luogo a sé con i confini indefiniti. Ne fanno parte o sono sinonimi, oltre al mercato: Borgo Dora, il Baloon, Porta Pila.
E’ un’isola felice o infelice a seconda dei giorni e dei
momenti. C’è da ridere e c’è da incazzarsi a seconda dei
giorni e dei momenti, ma sempre c’è da sorprendersi. Insomma, non ci si annoia.
Tornata a Torino da pochi giorni, ieri mattina sono scendo a
bere un caffè per riprendere contatto con la città. Entro al bar-enoteca,
qui sotto casa.
Il proprietario è Gino, un bel signore atletico che gestisce l'enoteca da parecchi anni. Frequentatori assidui sono gli impiegati che
lavorano in zona, molta gente che viene o lavora per il mercato e tanti
‘personaggi’ diciamo coloriti.
Trovo un ragazzo che
vedo spesso, fa colazione, legge il giornale e commenta gli articoli con
pacatezza e serietà. E' un giornalista e scrittore, mi dice Gino, e vive qui al portone a fianco.
C’è anche un altro personaggio, un tipo singolare, che lavora nelle vicinanze. Aveva la passione per il teatro, mi dice Gino, voleva fare l'attore.
Chiacchiera di più o di meno a seconda della quantità di vino che
ha bevuto. E stamattina alle 9, a giudicare dalle cazzate che spara, deve già aver tracannato il giusto. È sempre allegro, magari logorroico
ma mai molesto. Quando entro vedo Gino e il giornalista che se la ridono sotto i baffi, e lui, il personaggio, che cammina, si siede, si alza, fa una mezza piroetta, si siede ancora, si rialza, gesticola e parla e parla.
Entra una ragazza cinese ‘ciao Huan, cappuccino? chiede
Gino sì, dice lei, e posa le monete sul banco. Mentre Gino glielo
prepara, il personaggio in questione si mette a scherzare con la poveretta che, con un sorriso stampato in faccia, cerca invano di capire cose che, per la verità, capiamo poco anche noi.
E . . da Gino il
miglior cappuccino di Torino. Sì poi ci sono i cappuccini, gli altri, quelli tutti in fila
indiana e le carmelitane scalze . . . e Leone x . . . . . Gino mi guarda ridendo, capirai come
esco io la sera dopo esser stato tutto il giorno con questi personaggi.
Huan esce, scortata dalle piroette dell'attore, con il cappuccino traballante tra le mani e il sorriso irrigidito.
Il giornalista/scrittore legge e
commenta l’evento Portici di Carta che ci sarà questo fine settimana. Altro
spunto per il nostro personaggio che inizia a parlare di libri, di Baricco e
della scuola Holden.
E . . .sì, questi sono gli scrittori emergenti . . . li vedi? E . . . gli scrittori emergenti . .
. . Pagano 4000 euro per fare un corso
di scrittura, e poi? per cosa? E poi dicono le stesse stupidate che dico io
ogni giorno a gratis, 4000 Euro pagano! Ah sì . . . . . sì,
ma questi sarebbero gli scrittori emergenti questi! E gli altri? E gli altri .
. gli altri sono i palombari. . . . . .
Purtroppo devo uscire, esco ridendo ma mi sarebbe
piaciuto sentire anche il seguito. Sarà per la prossima volta.