martedì 2 marzo 2010

Varie forme di scambi in via La Salle.





Stanotte un gran trambusto mi ha svegliata verso le 5. Non capivo cosa stesse accadendo in strada, ma non era difficile immaginare, dal momento che succede molto spesso.
Ignoti, forse neanche residenti nel quartiere, stavano rumorosamente scaricando alcune tavole di compensato molto grandi (dove già era stata depositata una cucina a gas) di fianco ai bidoni della spazzatura in via La Salle.
Stanca mi sono rimessa a dormire. Alle 7 circa altro trambusto. Altri Ignoti diversi dai primi si caricavano e si portavano via le tavole di compensato.
Poco dopo un altro camioncino si portava via la cucina a gas , non l'ho visto bene, ma questa volta forse si trattava del camioncino dell'amiat. Bene,traffico terminato.
Rimanevano i due bidoni verdi, naturalmente semiaperti e puzzolenti, ma fa ancora molto freddo, si aprono poco le finestre, resistiamo.
Verso le 11 affacciandomi ancora su via La Salle noto che sono comparse, per terra sul marciapiede dietro ai bidoni, alcune finestre con intelaiatura di alluminio, vetri, sbarre di metallo più un materasso per letto singolo.
Rimarrà tutto lì fino alla prossima notte quando qualcuno si porterà via i vetri qualcun altro il materasso e qualcun altro ancora lascerà altri rottami? O prima di stasera la merce sarà ritirata e sostituita ancora? Chi può saperlo?

lunedì 1 marzo 2010

I primi segni della primavera?

Quest'anno l'inverno sembra non finire più.
Quante mattine sono passata sotto la tettoia dei contadini con il gelo?
Ben coperta con sciarpa, giaccone imbottito, calze di lana, guanti e cappello, per tutto l'inverno girando per il mercato mi sono chiesta come possano resistere le persone a lavorare con temperature così basse.
Io arrivavo ben imbacuccata e mi fermavo poco tempo, ma loro rimanevano lì per tutta la mattina, tutti i giorni.
C'è un banco, nella zona produttori, dove ogni tanto compero la verdura. Le venditrici sono due signore molto gentili. Il banco non c'è sempre e non è sempre nella stessa posizione, ma è facile individuarlo per la bella chioma bionda che la più giovane porta fluente sulle spalle. Durante l'inverno le trovavo con difficoltà coperte com'erano con scialli, sciarpe e cappelli di lana di tipo peruviano.
Certe mattine lavoravano a turno, una serviva i clienti mentre l'altra si scaldava (o meglio si decongelava) le mani davanti alla stufetta elettrica.
I venditori più anziani sembrano esser più resistenti, lavorano senza guanti sempre anche con il gelo. Le mani nodose violacee, la pelle screpolata, le labbra congelate, i nasi rossi le schiene sempre più curve, ma presenti ogni giorno, anche nelle giornate più fredde.

Da alcuni giorni la morsa del gelo sembra essersi attenuata, il freddo si fa ancora sentire e spesso piove, ma forse stiamo uscendo dall'inverno. Siamo ormai a fine febbraio, sabato scorso ho visto vendere le primule e qualche ramo di mimosa. I copricapi peruviani sono spariti e i capelli biondi sono ricomparsi lunghi sulle spalle. Anche la venditrice di uova è presentata con qualche sciarpa in meno. Forse anche questo è un segno della primavera in arrivo.