giovedì 27 settembre 2012

Colorata e pimpante

A Porta palazzo gli spunti per scrivere non mancano mai, ogni giorno ci sarebbero almeno tre o quattro scenette da presentare. Il problema è che sono sommersa da impegni di vario genere e se non mi metto subito al computer l'idea che ho in testa se ne va.

Stamattina ho fatto la sosta, quasi abituale, al bar Roma. Mentre bevo il caffè, con la coda dell'occhio, vedo un movimento lesto, un roteare di colori e immediatamente capisco chi è entrato nel locale.

Guarda guarda ho due vestiti. E con le due mani alza fino al collo il vestito verde a fiori rosa , sotto ne ha un altro rosso a fiori bianchi. Ah che bello, ho visto, le risponde la signora che sta alla cassa, e hai anche delle belle scarpe. Sì ti piacciono? Sono belle, le ho pagate 10 euro. Sopra alle calze colorate indossa un paio di scarpine bianche a pois neri. Due enormi orecchini pendono dai lobi delle orecchie (ama molto gli orecchini, li indossa sempre). I capelli ormai quasi tutti bianchi, sono ben pettinati, con un curioso ciuffo diritto sulla testa.

Non la vedevo in giro da parecchio e siccome negli ultimi tempi l'avevo trovata molto invecchiata, temevo che fosse malata e che non uscisse più di casa. Invece eccola qui, un po' più china, ma colorata e pimpante come sempre.

Fa un paio di piroette ed esce, esco anch'io. Lei parla, parla, parla sempre e con chiunque, mi fa tenerezza e  le rispondo.
Vedo che sta bene, le dico, sì sì mi risponde, tutta pulita tutta pulita (in effetti è vero). Non la vedevo da tanto tempo, le dico; e no no, mi risponde lei, sono andata eh sì sono stata sì sì sono andata ma oggi c'è l'assemblea ospedaliera ieri c'era sciopero ma oggi c'è l'assemblea ospedaliera oggi. A sì? le dico, e ci va anche lei? Io?!? mi risponde guardandomi di sottecchi e portandosi la mano alla fronte, no no non sono mica matta io non sono mica matta. E mi viene da pensare che forse ha ragione.

martedì 22 maggio 2012

Suoni e Rumori



Ciuìk tuu, ciuìk tuu, ciuìk tuu, un suono continuo e regolare, ciuìk tuu, ciuìk tuu. E' mattina presto ed è anche domenica oggi. Cos'è questo rumore che non conosco?
La finestra della mia camera da letto si affaccia su via La Salle. Via La Salle è una via tranquilla, è a senso unico, non molto trafficata.
Durante il giorno, in settimana, capita  di sentire voci, schiamazzi, richiami, clacson che suonano, portiere che sbattono.
Ci sono poi rumori che conosco bene, alle 6,45 in punto: drn-drn-drn-drn-drn, a passo d'uomo transita un furgoncino va verso piazza della Repubblica, ha un piccolo motore, ma è condotto a mano. Verso le 8: brrrram il rumore di una saracinesca: Atiah ha aperto il Bazar. E pian piano inizia il regolare trambusto del quartiere che lavora o che cazzeggia a seconda dei casi.

Ma la domenica no, la domenica dopo che i mezzi della nettezza urbana hanno finito di raccogliere la spazzatura e di lavare la strada torna il silenzio. Silenzio. Via La Salle si sveglia tardi, sento il calpestio di qualcuno che passa a piedi, qualche rara auto e poi alle 10: din dan dalan lo scampanio della chiesa di San Gioacchino, va be', ma alle 10! A quell'ora sono sempre già pronta ad uscire per il giornale e il caffè. Stamattina invece il silenzio è rotto da questo ciuìk tuu, ciuìk tuuu. Mai sentito prima, che sarà mai? Non che mi disturbi, non mi sembra molto vicino né fastidioso, solo mi incuriosisce. Dura più o meno mezz'ora, sempre uguale, sempre alla stessa distanza, poi tace.

Lo sento di nuovo il mattino dopo, e il mattino dopo ancora. E' presto, sono le 7 circa, ma la curiosità è tanta, mi alzo, apro la finestra e cerco di capire da dove viene il rumore. Ciuìk tuu, ciuìk tuu, ora, con la finestra aperta lo sento molto chiaramente, ma da dove arriva? Lascio scorrere lo sguardo sul palazzo di fronte, parto dall'alto dove abita una famiglia cinese, poi sotto dove abita un gruppo di indiani, niente nessun segno di vita e sotto ancora, sì sotto   sul balcone, tra appendini con camici stesi, scatoloni di cartone, pezzi di mobili imprecisati accatastati alla meglio . . . . vedo un uomo in piedi di schiena, indossa un pigiama di fantasia africana. Un  africano? ma no, non è africano, è cinese, lì abita una famiglia cinese. Ciuìk tuuu ciuìk tuu le spalle salgono e scendono ritmicamente come se stesse camminando in salita e capisco: ha i piedi su uno stepper. Uno dei due pedali cigola ciuìk, un piede sale e l'altro scende ciuìk tuuu. Svelato il mistero. E' la prima volta che vedo un cinese fare sport, si allena ogni mattina una buona mezz'ora prima di andare ad aprire il negozio di acconciature.

mercoledì 29 febbraio 2012

Albero di Natale 2011

Anche nel 2011 ci siamo incontrati per fare l'albero di Natale, ma non riuscendo a trovare una giornata che andasse bene per tutti lo abbiamo fatto di sera! Tra i nuovi ghiaccioli Lisa che è in carrozzina e Elena e Franco