martedì 22 maggio 2012

Suoni e Rumori



Ciuìk tuu, ciuìk tuu, ciuìk tuu, un suono continuo e regolare, ciuìk tuu, ciuìk tuu. E' mattina presto ed è anche domenica oggi. Cos'è questo rumore che non conosco?
La finestra della mia camera da letto si affaccia su via La Salle. Via La Salle è una via tranquilla, è a senso unico, non molto trafficata.
Durante il giorno, in settimana, capita  di sentire voci, schiamazzi, richiami, clacson che suonano, portiere che sbattono.
Ci sono poi rumori che conosco bene, alle 6,45 in punto: drn-drn-drn-drn-drn, a passo d'uomo transita un furgoncino va verso piazza della Repubblica, ha un piccolo motore, ma è condotto a mano. Verso le 8: brrrram il rumore di una saracinesca: Atiah ha aperto il Bazar. E pian piano inizia il regolare trambusto del quartiere che lavora o che cazzeggia a seconda dei casi.

Ma la domenica no, la domenica dopo che i mezzi della nettezza urbana hanno finito di raccogliere la spazzatura e di lavare la strada torna il silenzio. Silenzio. Via La Salle si sveglia tardi, sento il calpestio di qualcuno che passa a piedi, qualche rara auto e poi alle 10: din dan dalan lo scampanio della chiesa di San Gioacchino, va be', ma alle 10! A quell'ora sono sempre già pronta ad uscire per il giornale e il caffè. Stamattina invece il silenzio è rotto da questo ciuìk tuu, ciuìk tuuu. Mai sentito prima, che sarà mai? Non che mi disturbi, non mi sembra molto vicino né fastidioso, solo mi incuriosisce. Dura più o meno mezz'ora, sempre uguale, sempre alla stessa distanza, poi tace.

Lo sento di nuovo il mattino dopo, e il mattino dopo ancora. E' presto, sono le 7 circa, ma la curiosità è tanta, mi alzo, apro la finestra e cerco di capire da dove viene il rumore. Ciuìk tuu, ciuìk tuu, ora, con la finestra aperta lo sento molto chiaramente, ma da dove arriva? Lascio scorrere lo sguardo sul palazzo di fronte, parto dall'alto dove abita una famiglia cinese, poi sotto dove abita un gruppo di indiani, niente nessun segno di vita e sotto ancora, sì sotto   sul balcone, tra appendini con camici stesi, scatoloni di cartone, pezzi di mobili imprecisati accatastati alla meglio . . . . vedo un uomo in piedi di schiena, indossa un pigiama di fantasia africana. Un  africano? ma no, non è africano, è cinese, lì abita una famiglia cinese. Ciuìk tuuu ciuìk tuu le spalle salgono e scendono ritmicamente come se stesse camminando in salita e capisco: ha i piedi su uno stepper. Uno dei due pedali cigola ciuìk, un piede sale e l'altro scende ciuìk tuuu. Svelato il mistero. E' la prima volta che vedo un cinese fare sport, si allena ogni mattina una buona mezz'ora prima di andare ad aprire il negozio di acconciature.

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