lunedì 1 marzo 2010

I primi segni della primavera?

Quest'anno l'inverno sembra non finire più.
Quante mattine sono passata sotto la tettoia dei contadini con il gelo?
Ben coperta con sciarpa, giaccone imbottito, calze di lana, guanti e cappello, per tutto l'inverno girando per il mercato mi sono chiesta come possano resistere le persone a lavorare con temperature così basse.
Io arrivavo ben imbacuccata e mi fermavo poco tempo, ma loro rimanevano lì per tutta la mattina, tutti i giorni.
C'è un banco, nella zona produttori, dove ogni tanto compero la verdura. Le venditrici sono due signore molto gentili. Il banco non c'è sempre e non è sempre nella stessa posizione, ma è facile individuarlo per la bella chioma bionda che la più giovane porta fluente sulle spalle. Durante l'inverno le trovavo con difficoltà coperte com'erano con scialli, sciarpe e cappelli di lana di tipo peruviano.
Certe mattine lavoravano a turno, una serviva i clienti mentre l'altra si scaldava (o meglio si decongelava) le mani davanti alla stufetta elettrica.
I venditori più anziani sembrano esser più resistenti, lavorano senza guanti sempre anche con il gelo. Le mani nodose violacee, la pelle screpolata, le labbra congelate, i nasi rossi le schiene sempre più curve, ma presenti ogni giorno, anche nelle giornate più fredde.

Da alcuni giorni la morsa del gelo sembra essersi attenuata, il freddo si fa ancora sentire e spesso piove, ma forse stiamo uscendo dall'inverno. Siamo ormai a fine febbraio, sabato scorso ho visto vendere le primule e qualche ramo di mimosa. I copricapi peruviani sono spariti e i capelli biondi sono ricomparsi lunghi sulle spalle. Anche la venditrice di uova è presentata con qualche sciarpa in meno. Forse anche questo è un segno della primavera in arrivo.

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