venerdì 2 agosto 2013

Capita di incontrare

Capita a Porta Palazzo,
capita anche di fare due chiacchiere con una nigeriana ormai torinese. Fa un gran caldo in questi giorni a Torino, una signora percorre  via Priocca con un paio di pantaloni bianchissimi è africana e , come dire, di corporatura 'tradizionale', stiamo andando entrambe verso la zona dei produttori.
Si volta, mi guarda  ed è lei a parlarmi per prima, già questo mi piace. 
Che bello! Mi dice, ha visto come l'hanno aggiustato bene? Parla del nuovo albergo sociale che sta per essere ultimato all'angolo tra piazza della Repubblica e via Priocca. Sì, le rispondo, era una casa fatiscente e disabitata, la stanno recuperando proprio bene. E cominciamo a chiacchierare, guardare e giudicare i lavori fatti e anche lo stato dei palazzi vicini.
E' nigeriana, è a Torino da 14 anni. Non le chiedo come è arrivata qui, perché conosco le storie tragiche di queste ragazze, ma lei secondo me ce l'ha fatta. Parla un italiano discreto, è sorridente e paciosa. Le chiedo se abita in zona, sveglia e simpatica com'è magari le propongo di iscriversi a Fuori di Palazzo. Prima di venire qui, mi dice, io dell'Italia sapevo solo che esistevano Napoli e Porta Palazzo. Sono venuta ad abitare a Porta Palazzo, i primi anni abitavo in via La Salle. Era brutta mi dice, sporca, c'erano cacche e vomito sui marciapiedi, per le scale, dappertutto. Ora sta cambiando le dico, è migliorata anche via La Salle. Lei non abita più qui, abita in corso Belgio, ma Porta Palazzo le piace e le piacciono i cambiamenti, così come piacciono a me. La sente sua questa zona, da come parla capisco che è rimasta affezionata al quartiere, magari è riuscita a superare le difficoltà e i problemi che ha avuto,  si sente accettata, sicura, si sente di far parte della zona e della città tanto da rivolgere la parola alla prima che incontra senza timore di essere trattata da 'negra'. Brava!

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