sabato 31 maggio 2008

Oggi nulla di particolare

Martedì 27 maggio 2008
Nulla di particolare, ma sento il dovere di scrivere. Devo iniziare un lavoro e prima di farlo mi devo caricare di energia. Quindi colazione e passeggiata. Ho capito, il mercato per me sta diventando una necessità, quasi una meditazione, mi trasmette energia.
Entro nel mercato coperto, la gente mi affascina. Attirano la mia attenzione i venditori indaffarati, ordinati e puliti nella loro divisa. Quasi tutti indossano una divisa, chi azzurra, chi rossa chi a sottili righe bianche e rosse. I capelli raccolti sotto un copricapo, i riccioli o le code di cavallo spuntano dietro una cuffia, una bustina o una bandana. Sì, i più giovani hanno scelto la bandana per tenere in ordine i capelli. Sono ben vestiti, le donne quasi sempre ben truccate, alcune un po' eccessive ma non stonano, anzi.
La mattina presto i banchi sono carichi di merce fresca pronta per essere venduta. Montagne di salciccia arrotolata, involtini già pronti coperti da una gran foglia di salvia. Caciotte, formaggi d'ogni genere fanno bella mostra di sé. Appesi in alto file di prosciutti e insaccati di ogni forma e dimensione.
E i profumi... Appena entrata mi assale il profumo appetitoso dei salumi, poi quello mediterraneo delle olive. Mi penetra nelle narici un profumo intenso di affumicato, profumi nuovi, fragranze di altri paesi, poi quello invitante dei formaggi. Subito dopo mentre questo si affievolisce mi invade la fragranza del pane sfornato da poco e l'aroma del caffé tostato di fresco. Sono alla porta, dovrei uscire, ma giro a sinistra e continuo tra i banchi di questo labirinto che ancora oggi non capisco come sia organizzato.
In uno dei corridoi più esterni c'è un banco di pasticceria fresca, ho già avuto l'occasione di constatare che è ottimo, mi fermo anche perché qui ci sono sempre dei vecchietti e delle vecchiette che fanno una pausa caffé, io ho appena fatto colazione e non è il caso che mi prenda un altro caffé ma giusto per non perdere l'abitudine compro un po' di biscotti freschi.
Poi continuo, passo tra la gente che cammina, si ferma, paga, ritira sacchetti, buste di plastica, saluta. Gente di tutti i colori e di tutte le razze, africane con le treccine e gli abiti dai colori vivaci, ragazze arabe con il velo acconciato con civetteria, una donna dell'Italia del sud, minuta, tutta vestita di nero, la gonna alla caviglia e i capelli bianchi raccolti sotto un foulard nero. Ce le siamo dimenticate? Forse, ma a Porta Palazzo se ne vedono ancora.
E i Rom, ma quanto sono belli i Rom? Sono inconfondibili, gli uomini con i baffoni neri e le donne con lunghe trecce. Le donne spiccano per i loro colori sgargianti tra tutta questa umanità già così colorata. Gonne enormi rosse, gialle, a fiori o bianche, sì bianchissime e luccicanti. Scialli e grandi foulard verde brillante, giallo evidenziatore, enormi rose stampate.
Strati di arricciature e di sottogonne si sollevano a ogni passo e lasciano intravedere calze rosse o verdi e gli zoccoli con la suola in sughero alta almeno 12 centimetri. Forse sono quelle scarpe a dare loro il tipico procedere morbido e ancheggiante. Come invidio queste gonne! Ma dove le trovano? Le vorrei indossare anch'io ma non riuscirei ad avere lo stesso portamento.
Tra gli stand passa il solito ambulante che distribuisce gratuitamente Cronaca Qui, o Torino Cronaca. Lui fa il suo lavoro onestamente ma mi disturbano questi giornali che fomentano odio e razzismo tra gente che vorrebbe solo vivere in pace.

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