sabato 31 maggio 2008

Uova e ricette

Sabato 31 maggio 2008
E' sabato mattina, faccio un giro al mercato. Sono le 9. Al sabato c'è una gran folla già di prima mattina e la situazione non cambia per tutto il giorno. Giro tra i banchi del mercato dei contadini. I discorsi che si sentono di più stamattina riguardano la pioggia. Capto dei frammenti di frasi: ....e sì, ma con la pioggia che è venuta... ma le ciliegie... eh, con questa pioggia... ma sa che nel giro di un'ora sono venuti giù enne centimetri di pioggia? In effetti piove da almeno 20 giorni e negli ultimi giorni ci sono state emergenze, inondazioni, frane e nelle valli montane qualcuno ha perso la vita.
Sono indecisa su cosa comprare, soprattutto mi perdo a guardare la gente che ho intorno. Mi perdo tra i profumi che avverto forti nonostante la pioggia caduta. Mi inebriano e mi riportano per un attimo a mio padre e all'orto che coltivava nelle Langhe, lo stesso odore di terra umida, il profumo fresco dei piselli, delle fave, quello più pungente dei cipollotti e le erbe: la camomilla, la menta, il basilico. Manca solo la puzza di Brick, il segugio che scuoteva con forza il pelo fradicio e dimenandosi all'impazzata mi saltava addosso incurante dei miei NO! Giù. Stai giù. Fermo lì. Al colmo della felicità appoggiava le zampe infangate sulle mie spalle e cercava, invano, di leccarmi il mento per manifestare tutto il suo affetto.
Passo oltre, vado verso i banchi delle uova. Sì perché ci sono almeno tre banchi che vendono solo uova! Mi avvicino ad uno, attirata come sempre dalla venditrice. Potrebbe essere una ex figlia dei fiori. Pantaloni di tela grigia, larghi, comodi, una felpa verde scuro almeno tre taglie più del necessario. Capelli castani, lunghissimi, raccolti in una coda che si allarga a onde morbide sulla schiena. Il volto magro senza un filo di trucco.
A velocità supersonica sistema le uova adattando i contenitori di cartone a seconda della richiesta del cliente. 6 uova? 24? 18? Pronti. Un contenitore sotto, uno sopra, tre elastici. Finito. Intanto chiacchiera e con la stessa velocità racconta di sua nonna di Trieste, delle proprietà delle uova, di quante ne mangia suo nonno e distribuisce ricette scritte a mano e fotocopiate. Ce l'ha già quella della crostata? Eccola, oggi ho anche quella dello strudel, prendi pure. Ah buongiorno signora, è da un po' che non la vedo, come sta? Vuole una ricetta? La prenda pure.
Arriva il mio turno. Scusa un attimo, ho caldo, dice sfilandosi una delle due felpe che indossa.
Per forza hai caldo, dico io, lavorando a questa velocità, oggi c'è anche un po' di sole.
Dammene solo 4, per favore, io non devo mangiare troppe uova.
Ma lei pronta: il tuorlo d'uovo è vero ha il colesterolo, ma il 90 per cento è colesterolo buono, leggi qui, tieni, tieni pure l'articolo. E mi mette tra le mani un articolo di giornale che recita: "L'uovo fresco frena il colesterolo". Anche questo è una fotocopia, quante ne avrà sotto il banco? Veramente abile, tutto il mio rispetto. Rientro a casa con in borsa la borraggine, un mazzo di ortiche e 6 uova fresche.

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